PETIZIONE avviata su certezza pagamenti per i professionisti

 Certezza pagamenti per i professionisti: l’intervista ai promotori della petizione nazionale tratta da ediltecnico link ad articolo originale


Vi invito a firmare questa petizione e a diffonderla (M.T.).
http://certezzapagamenti.altervista.org/


Certezza pagamenti e dignità della professione tecnica: con questi due obiettivi è partita sul web una petizione a cui sono chiamati ad aderire tutti i professionisti d’Italia, per fare sentire la propria voce e lanciare un appello al mondo politico sulla situazione in cui si trovano costretti a lavorare architetti, ingegneri, geometri, geologi e periti industriali.
Promotori dell’iniziativa: l’arch. Vincenzo Perrone, docente di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università Federico II di Napoli, il presidente del FNAILP Pasquale Giugliano, l’arch. Michele Di Giovanni e gli ingegneriMichele Privitera, Raffaella Forgione e Luigi Iannone.

Ecco cosa hanno detto a ediltecnico

Mauro Ferrarini. Intanto vorrei sapere come è nata questa iniziativa. È stato il frutto di un incontro “fortuito”, da chi è partita l’idea e quando avete deciso di realizzare la petizione?
Risposta. L’iniziativa, che riguarda la riforma delle professioni e la certezza dei pagamenti, è solo una tra le tante che sarebbero necessarie per migliorare le condizioni di lavoro della categoria.
I social network consentono a un gran numero di persone di partecipare a un dibattito che probabilmente in passato rimaneva in contesti più ristretti: per esempio uno dei primi commenti che abbiamo ricevuto sul blog è di uno dei componenti di un Ordine Architetti, che afferma di avere fatto una proposta simile in occasione di un’assemblea nazionale del CNA, ma nulla è uscito da quel contesto.
Viceversa le idee che si scambiano in rete vengono conosciute ed eventualmente condivise da un grandissimo numero di persone, e possono trasformarsi in un’azione concreta come quella della raccolta delle firme per una petizione. Quindi direi che non c’è stato un incontro “fortuito”, ma un aggregarsi di professionisti che condividono le stesse soluzioni per migliorare le condizioni della professione.
MF. Avete avuto, a oggi, qualche risposta? Dal mondo politico o anche dal mondo professionale degli ordini?
Risposta. Non abbiamo ancora avuto contatti con il mondo politico, che dal canto suo ha dimostrato fino ad oggi di avere legiferato in materia di professioni con assoluta inconsapevolezza. Abbiamo fatto conoscere l’iniziativa ai componenti di alcuni Ordini professionali che hanno apprezzato l’iniziativa e stanno valutando i modi ed i tempi per supportarla.
MF. Cosa vi aspettate, sia come promotori che come professionisti, che gli Ordini facciano per questa situazione? Come giudicate oggi l’operato del mondo professionale e dei suoi rappresentanti?
Risposta. La funzione degli ordini professionali è principalmente quella di tutela della committenza nei rapporti con i professionisti.
Spesso, erroneamente, si vogliono attribuire agli ordini le funzioni di un “sindacato” di professionisti, che in realtà non hanno. Quindi ci aspettiamo dagli Ordini principalmente un supporto nella diffusione della petizione; chiaramente i consiglieri hanno la possibilità di portare le istanze della categoria in sedi non immediatamente raggiungibili dal singolo professionista, quindi un contributo diretto degli Ordini potrebbe scaturire effetti in tempi più rapidi.
MF. Nella petizione si legge che dopo alcuni mesi dall’entrata in vigore delle leggi sulla riforma delle professioni ordinistiche si assiste a una “pericolosa deregolamentazione e a un peggioramento drammatico delle condizioni di lavoro dei professionisti”. Ci può fornire qualche esempio per capire meglio la situazione in cui si trovano ad operare i tecnici?
Risposta. È necessaria una premessa di carattere numerico: in Italia i Professionisti Ingegneri e Architetti dell’area tecnica sono in rapporto di 1 ogni 400 persone, il 40% dei tecnici europei è Italiano (fonte CRESME). Il chiaro vantaggio competitivo rispetto al resto del Mondo e d’Europa diventa, in Italia, uno svantaggio a causa dell’eccesso di norme che confondono le competenze,drogando il mercato delle professioni con un’offerta smisurata e difficile da valutare per chi non riesce a distinguere preparazione e competenze.
Ora, se sulle merci è normale che una maggiore offerta sul mercato comporti una riduzione del prezzo, cosa accade imponendo lo stesso principio al “mercato libero delle professioni”?
MF. Ve lo chiedo io: che succede?
Risposta. Si sa che un’azienda per stare sul mercato riduce drasticamente il prezzo di vendita del suo prodotto ed anche la qualità. Questo principio non può essere applicato alle prestazioni professionali, perché la qualità deve rimanere sempre la stessa.
Il peggioramento drammatico delle condizioni di lavoro dei professionisti dipende da una serie di concause: innanzi tutto l’abolizione delle tariffe minime, che ha portato a una concorrenza basata sul prezzo e non sulla qualità delle prestazioni. I prezzi che vengono praticati sono spesso al di sotto di una soglia di anomalia, e disorientano la committenza che, ad esempio, non capisce perché qualcuno si propone per fare una certificazione energetica a 40 euro, e un altro professionista fa un prezzo 20 volte maggiore.
A questo bisogna aggiungere che la percentuale di insoluto, ovvero di compensi che il Professionista non riesce a incassare per inadempienza del committente, è aumentata a in modo inaccettabile, considerando che contemporaneamente sono aumentati i contributi previdenziali, l’età pensionabile, i costi per l’assicurazione professionale obbligatoria, i costi per la formazione obbligatoria.
Da una simulazione di massima, si può evincere che a fronte di un fatturato mensile di 3.600 euro lordi un professionista riesce ad avere un netto di 1.000 euro; ma questo a condizione che riesca ad avere una percentuale di insoluto inferiore al 25%. Se la percentuale di insoluto va oltre il professionista diventa un evasore, perchè non avrà nemmeno la liquidità per pagare le tasse. È chiaro a tutti che la pressione fiscale è diventata insostenibile. Infine è necessario considerare che non esistono ammortizzatori sociali per il professionista che non lavora, a differenza di altre categorie sostenute dallo Stato nei periodi di disoccupazione.
Firmare la petizione sulla Certezza dei pagamenti per i professionisti. Tutti coloro che desiderano dare il loro supporto all’iniziativa, possono collegarsi al sito della petizione: http://certezzapagamenti.altervista.org/ e sottoscriverla, lasciando nome, cognome e indirizzo e-mail.
Intervista a cura di Mauro Ferrarini.

streaming corso prot civ - sismica

Da il giornale della protezione civile:



Microzonazione sismica: workshop in diretta web

Il Dipartimento della Protezione civile trasmetterà in diretta streaming i lavori di un seminario dedicato a risultati e applicazioni degli studi di microzonazione sismica

Martedi 21 Maggio 2013 - Attualità -

Dalle 9.00 del 22 maggio sarà possibile seguire in diretta sul sito internet del Dipartimento della Protezione civile (http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/homepage.wp) gli interventi e i dibattiti del workshop "Strategie di mitigazione del rischio sismico. La microzonazione sismica, esperienze, risultati e applicazioni dal 2008 al 2013"



Il seminario si svolge a Roma (22 e 23 maggio) con partecipazione riservata ai soli invitati accreditati, ma i due giorni di lavori potranno essere comunque essere seguiti da tutti grazie alla diretta in streaming.

"Obiettivo del workshop - rende noto il DPC - è fare il punto su quanto è in corso di realizzazione sulla microzonazione sismica in Italia e focalizzare l'attenzione sulle prospettive future in campo scientifico e di applicazione sul territorio. Il convegno è organizzato in due giornate: nella prima sarà analizzato l'impatto sul territorio e lo stato di attuazione dei programmi avviati da Regioni e Enti locali con i fondi dell'articolo 11 del decreto legge n. 39 del 28 aprile 2009; nella seconda sarà definito il percorso utile al miglioramento procedurale e tecnico relativo all'applicazione degli studi di microzonazione sismica per la pianificazione dell'emergenza, la pianificazione territoriale e la normativa tecnica per le costruzioni".



A conclusione delle due giornate di lavoro, una tavola rotonda con esperti internazionali approfondirà quanto realizzato in altri Paesi e le possibilità di coordinamento a livello europeo.



Il convegno è organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche - IGAG (Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria).

Torino, GIS e geologi, qualche speranza?


 Studenti e neoiscritti !
Applicatevi all'uso del GIS !

Non avete scuse, imparate ad usare il GIS correttamente. 
E' sempre più necessario e facile comprenderlo ed usarlo in quasi tutti gli aspetti della professione (e dello svago....) .

ecco alcune idee:
CORSI PRESSO L'UNIVERSITÀ DI TORINO

Sistemi Informativi Geografici (interfacoltà)
http://www.econ.unito.it/corsi/info2/sistinfgeo

Laboratorio CAD-GIS (AGR0142)
Corsi di laurea della Facoltà di Agraria
link lab CAD GIS


CORSI PRESSO IL POLITECNICO DI TORINO

link a corso strumenti cartografici per la rappresentazione   Molto altro su http://www.ecdlgis.polito.it/corsi_formativi_gis  


Alla attenzione di tutti il convegno:

La nostra GEOMATICA quotidiana
19 aprile 2013
Museo Regionale di Scienze Naturali
via Giolitti 36 - Torino

Piccoli cantieri. Terre e rocce da scavo, gestione di quantitativi minori di 6000 m3.


Il dilemma...

Si trattano come se il quantitativo fosse superiore: è ciò che viene ispirato e richiesto in Piemonte da molte "autorità competenti".

Non sono soggette al D.M. 161/2012, in quanto in risposta a un quesito posto dall’Ordine dei geologi dell’Umbria, la Segreteria tecnica del Ministero chiarisce con una nota che il decreto n. 161/2012 “non tratta l’argomento in quanto l’art. 266, comma 7, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 così come modificato dall’art. 2, comma 45-bis. D.lgs. n. 4 del 2008 indicava la necessità di un diverso decreto in quanto: Con successivo decreto, adottato dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, delle attività produttive e della salute, è dettata la disciplina per la semplificazione amministrativa delle procedure relative ai materiali, ivi incluse le terre e le rocce da scavo, provenienti da cantieri di piccole dimensioni la cui produzione non superi i seimila metri cubi di materiale nel rispetto delle disposizioni comunitarie in materia. ”

 
Secondo l’Ance, Associazione nazionale dei costruttori edili, e anche secondo noi, la nota del Ministero crea però nuove incertezze applicative dalle quali possono derivare i seguenti comportamenti operativi oltre al precedentemente accennato:
 
1. Trattare i materiali come rifiuti e quindi conferirli in discarica o impianto di trattamento;
2. Ricomprendere i materiali nell’ambito della categoria dei sottoprodotti di cui all’art. 184 bis del D.Lgs. 152/2006, al ricorrere delle relative condizioni, anche se in assenza dello specifico decreto.

Alcune regioni hanno già emanato norme (transitorie) per i piccoli cantieri.

Il Friuli Venezia Giulia
Si tratta dell’art. 199 della legge del Friuli Venezia Giulia 21 dicembre 2012, n. 26. il Consiglio dei Ministri dell’8 febbraio scorso ha deciso di impugnarlo dinanzi alla Corte Costituzionale.
Il Veneto
La Liguria

Crolli in roccia, sintesi dei risultati del progetto MASSA



Si è svolta nei giorni scorsi a Nizza (F) la presentazione dei risultati del progetto di ricerca MASSA Medium and Small Size rock fall hazard Assessment, dedicato al tema della pericolosità da caduta blocchi nell’ambito del Programma Interreg ALCOTRA Alpes Latines Coopération TransfrontalièreProgetto che ha avuto come capofila capofila: CNRS Geosciences Azur
Altri soggetti partecipanti:
  • Université Joseph Fourier
  • BRGM
  • CETE Méditerranée
  • ARPA Piemonte
  • Regione Autonoma Valle d’Aosta
  • Politecnico di Torino
  • Provincia di Torino
  • Crealp

Il progetto MASSA si è articolato in tre fasi:

  • Studio comparato dei metodi rapidi ed operativi di identificazione e valutazione della pericolosità legata ai fenomeni di caduta massi utilizzati in Italia, Francia e Svizzera ;
  • Analisi del fenomeno dei crolli in roccia di taglia media (tra 103 e 105 m3), che pongono problemi acuti e continui ai decisori ed agli organismi che operano sul territorio ;
  • Sintesi dei risultati dei due prime fasi attraverso la redazione di documenti di sintesi, l’archiviazione e la distribuzione dei dati acquisiti sui siti sperimentali nonché alla proposta di metodologie comuni di valutazione della pericolosità.
Tutto il materiale prodotto sarà disponibile sul sito:
http://massa.geoazur.eu/home/fr_home.php

Il punto sulla zonazione sismica in Piemonte

26 ottobre 2012 - Giornata di studio sulla prevenzione del rischio sismico in Piemonte

 
A trent’anni dalla classificazione sismica di 41 comuni piemontesi e a circa un anno dall’entrata in vigore della nuova classificazione sismica, la Regione Piemonte ha organizzato lo scorso ottobre presso il Centro Incontri in Corso Stati Uniti 23 a Torino, un momento di confronto per gli operatori del settore con l’obiettivo di contestualizzare e illustrare le scelte normative e tecniche che si sono succedute negli ultimi anni nell’ambito della prevenzione del rischio sismico.
All'indirizzo http://www.regione.piemonte.it/oopp/rischio_sismico/index.htm è possibile scaricare:
  • la presentazione sulla classificazione sismica e le procedure in ambito edilizio ed urbanistico
  • la presentazione sul terremoto del 1808
  • la presentazione sulla rete sismica in Piemonte
  • la presentazione sulla microzonazione sismica
  • la presentazione sulle norme tecniche sulle costruzioni
In questo contesto sono stati presentati in attuazione dei disposti dell’art. 2, comma 1, lettera a) dell’OPCM n. 3907/2010, in collaborazione con il Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, gli studi di Microzonazione Sismica – Livello 1 per i comuni di Perosa Argentina, Pinerolo, Sant’Antonino di Susa e Torre Pellice in provincia di Torino.


Per ogni comune investigato sono stati prodotti:
Carta geologico-tecnica (scala 1:5.000)
Carta delle Indagini (scala 1:5000)
Carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica (MOPS) (scala 1:5000)
Banche dati
Relazione illustrativa

Per i 4 comuni oggetto di studio sono disponibili su richiesta (sismico@regione.piemonte.it) gli elaborati cartografici in scala 1:10.000 e correlata relazione illustrativa.

Regione Piemonte Carta della base dell'aquifero superficiale - Variazioni

E stato recentemente pubbicato l"Aggiornamento della cartografia della base dell’acquifero superficiale nelle aree di pianura alla scala 1:50.000 e revisione dei parametri numerici relativi ai criteri tecnici orientativi – Legge Regionale 30 aprile 1996 n.22, art.2, comma 7."

Non avendone dato notizia, è il caso almeno di avvertire che i dati scaricati dal 21/01/2013 al 06/02/2013 contengono alcuni errori pertanto non vanno utilizzati. Così comunica le Regione Piemonte.

I dati sono scaricabili alla pagina
http://www.regione.piemonte.it/acqua/documentazione.htm#02

Il lavoro integra ed aggiorna la cartografia e la relazione contenuta all’Allegato 1 della D.G.R. n. 34-11524 del 3 giugno 2009 che rimane sostanzialmente valida come descrizione dell’approccio scientifico generale e alla quale si rimanda per le parti invariate e per gli approfondimenti metodologici.
Per quanto concerne il territorio della provincia di Cuneo resta vigente la D.D. n. 267 del 4/08/2011.

Si tratta di una carta indispensabile per ben affrontare il tema pozzi domestici e geotermia.