Classificazione sismica Regione Piemonte 2010

Oggi 20 genn 2010, è stata approvata la nuova DGR sulla classificazione sismica dei comuni piemontesi.
La classificazione non corrisponde a quanto si deduceva dalla osservazione attenta della cartina della stampa.
Prime informazioni esatte qui:
Dove scaricare carte e note.

Conviene controllare gli sviluppi futuri su:

8 commenti:

  1. Oggi è il 20, ma nulla è stato ancora approvato.

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  2. http://www.regione.piemonte.it/cms/piemonte-informa/diario/zone-sismiche-nuova-mappatura-del-piemonte.html
    Approvata.

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  3. grazie ottimo lavoro... qual è la nuova DGR di riferimento? non sono riuscito a trovarla

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  4. Pare ci sia un po di caos, ma d'altronde c'era da aspettarselo visto che una D.G.R. precedente ma ancora inopinatamente non abrogata, nella parte in questione, dice che in zona 4 non si progetta in maniera antisismica (che le D.G.R. non sia costume modificarle?) in aperto contrasto con le NTC.
    Il sito della regione piemonte, protezione civile dove si occupa di normativa antisismica infatti è rimasto aggiornato alla normativa 2005 !!!
    Comunque la nuova D.G.R. non è stata ancora pubblicata.
    Consiglio di cercarla qui, provando di giovedì pomeriggio in giovedì pomeriggio...:
    http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2010/corrente/
    Magari si mettono d'accordo e la stampano...
    Poi mi aspetto di trovarla qui: http://www.consiglioregionale.piemonte.it/delibint/jsp/AnnoSelezionato.jsp?BLOCCOPAGINE=0&LEGISLATURA=8&ANNO=2010
    Parrebbe che ci sia un periodo di transizione per i comuni che passano dalla zona 4 alla 3.

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  5. copyright targatocn.it
    Casoni (Pdl)si esprime sulla riclassificazione aree sismiche

    Il consigliere regionale e capogruppo Regionale del Pdl William Casoni si è fatto portavoce delle categorie che chiedevano con forza alla Regione Piemonte la sospensione e la proroga dei termini sulla delibera Regionale di riclassificazione delle aree sismiche. Il Consigliere è intervenuto durante la seduta del Consiglio Regionale di martedì 9 febbraio. L’assessore Regionale competente Ricca ha accolto la richiesta del Consigliere Casoni e si è detto disposto a sensibilizzare la Giunta sull’argomento posto dal capogruppo del Pdl. Soddisfazione da parte del Consigliere Casoni per il risultato ottenuto.

    Il Consigliere ha sottolineato che le disposizioni predette dalla delibera in questione, così come sono, causeranno delle pesanti ricadute su tutto il settore edilizio già pesantemente danneggiato dalla crisi: “Essendoci il termine di 15 giorni per la regolarizzazione delle costruzioni in corso d’opera prevista dalla legislazione nazionale, richiesta nel caso di ricollocazione per riclassificazione di aree sismiche, il differimento di soli 120 giorni dell’entrata in vigore delle disposizioni regionali è davvero troppo ristretto per le imprese”. Il Consigliere ha accolto le proteste delle categorie interessate le quali, chiedono che i nuovi obblighi di adeguamento, imposti dalla predetta riclassificazione, non erano noti all’atto dell’avvio di quelle opere avvenuto in data anteriore al 1/7/2009, data di entrata in vigore delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, e allo stato attuale i 4 mesi previsti per l’entrata in vigore delle nuove norme regionali non sono sufficienti per il loro adeguamento.

    Il consigliere regionale ha sottolineato anche che della delibera regionale non è stata data informazione alle categorie interessate. “Se questo fosse avvenuto – ha spiegato il Consigliere -ci sarebbe stata un’azione concertativi con le parti e così si sarebbe evitato l’insorgere dei problemi sollevati dalle categorie”. “Ho ricevuto – ha concluso Casoni – le segnalazioni e le proteste da parte da parte dei professionisti, degli artigiani e di tutto il mondo dell’edilizia. Mi sono fatto portavoce di una questione spinosa che metterebbe in ginocchio l’edilizia ancora più di quanto già non lo sia. Il provvedimento danneggerebbe non solo i costruttori ma anche i progettisti, i produttori di materiali, i committenti e gli utenti finali”.
    C. S.

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  6. copyright http://www.cuneocronaca.it/news.asp?id=24840&typenews=primapagina

    Normativa anti-sisma in Piemonte: sono pochi 120 giorni per ottenere la certificazione secondo Confartigianato Cuneo che incontrerà la Regione
    GANDOLFO, RAPPRESENTANTE PROVINCIALE EDILI: "IMPENSABILE COSTRINGERE LE IMPRESE A PRODURRE NUOVI ATTESTATI CHE CREANO ALTRI COSTI"
    La Regione Piemonte ha riclassificato le aree sismiche del territorio introducendo nuovi obblighi per le imprese edili. Confartigianato Cuneo ne discuterà lunedì 15 con il responsabile regionale dell'Osservatorio dei lavori pubblici, Claudio Tomasini.

    Alla luce delle variazioni effettuate, sono stati fortemente modificati gli obblighi di progettazione antisismica per la totalità degli interventi in edilizia.
    Per quanto riguarda la nostra provincia, sono ben 133 i comuni – tra i quali lo stesso capoluogo – ad essere stati riclassificati come appartenenti alla “Fascia 3”, il cosiddetto “basso rischio sismico”; 117 i comuni a “rischio molto basso”.

    Nonostante il Piemonte non sia, in generale, soggetto ad alto rischio di terremoti, la Regione Piemonte ha deciso di non trascurare il fenomeno, giocando, in un certo senso, d’anticipo.

    Questo nuovo ordinamento, tuttavia, comporta anche nuovi obblighi per le imprese e per le committenze private impegnate nella costruzione, ristrutturazione o ampliamento di un immobile. Tutti coloro che hanno avviato un cantiere da più di otto mesi avranno a disposizione 120 giorni per redigere l’attestato antisismico; per i cantieri aperti dopo luglio 2009 i giorni si riducono a 15.

    “In un periodo di crisi come quello attuale è impensabile costringere le imprese a produrre nuovamente certificazioni, con un ulteriore incremento dei costi, per lo più in un lasso di tempo molto, troppo breve. I committenti che hanno attivato mutui ipotecari per costruirsi la casa della vita non potevano di sicuro prevedere che a metà dell’opera sarebbe uscita una normativa che avrebbe comportato costi aggiuntivi evidentemente non computati.” - commenta Luciano Gandolfo, vice presidente nazionale ANAEPA (Associazione Nazionale Artigiani Edili, Pittori ed Affini) e rappresentante provinciale edili di Confartigianato Cuneo.

    “È comprensibile che, alla luce di quanto avvenuto in Abruzzo, si sia sviluppata una giusta tendenza a cercare di ridurre al minimo i rischi di collasso delle strutture e i pericoli per la popolazione. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che il motore dell’economia rappresentato dall’edilizia non deve essere fermato dalla burocrazia, o meglio da una burocrazia dannosa per l’attività lavorativa.”.

    Al fine di chiarire la problematica in essere, Confartigianato Cuneo, lunedì 15 febbraio, incontrerà il responsabile regionale dell’Osservatorio dei Lavori Pubblici, architetto Claudio Tomasini.

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  7. 'rischio' =
    'probabilità/intensità di accadimento' * 'vulnerabilità'
    E' vero che in Piemonte l'intensità attesa è bassa, ma può esserci un rischio non trascurabile se tale è la vulnerabilità della costruzione.
    Questo dovrebbe essere sufficiente a comprendere come il costo aggiuntivo dell'edificio sia prima di tutto un VALORE aggiunto.

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  8. Certo senz'altro questo adeguamento allo stato delle conoscenze scientifiche andava fatto, è dal 2005 che stava nei cassetti.
    Se osservate la carta INGV del Piemonte osservate una perfetta coincidenza con la mappatura 2010 Regione Piemonte.

    Penso che sia stato scorretto porre una retroattività del provvedimento ai lavori strutturali già iniziati ovvero: in molti casi a progetti senza neanche l'ombra di una progettazione sismica perchè presentati prima del luglio 2009, richiedere che siano dichiarati compatibili "a resistere all’azione delle possibili azioni sismiche in zona 3" cosa assolutamente impossibile nel 99% dei casi. Lascio al lettore comprendere la cattiveria di questa formulazione legislativa.
    Uscire da un simile situazione è molto oneroso per molti aspetti, penali ed economici.

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